«...
PAGINA PRECEDENTE
Dal canto suo, il ministro della semplificazione legislativa, Roberto Calderoli, durante la tavola rotonda moderata dal direttore del Sole24Ore Gianni Riotta, ha sottolineato la necessità di una forte riduzione «della burocrazia della Pubblica Amministrazione che crea molti problemi alla mondo dell'impreditoria». Rispetto al tema dell'Irap, Calderoli ha detto che «dev'essere tolta ma bisogna fare, comunque, attenzione. Non bisogna dimenticare, per esempio, il tema del rischio di un taglio del rating sul debito pubblico». Un fatto che creerebbe notevoli problemi rispetto al conseguente «aumento degli interessi da pagare da parte dello Stato».
Ieri, il presidente della Piccola Industria di Confindustria Giuseppe Morandini, aveva sottolineato: la necessità di creare gli strumenti giuridici e societari per superare la crisi, puntando in primo luogo sul rafforzamento patrimoniale e sulla crescita dimensionale. Secondo uno studio commissionato all'Università di Perugia, che ha analizzato un ampio campione di bilanci, un terzo delle piccole aziende sta andando bene, un terzo è in mezzo al guado e un terzo sta soffrendo. Nella simulazione econometrica realizzata dall'ateneo umbro, si crea un meccanismo di conferimento dei diritti di proprietà di una serie di aziende a una holding definita T-holding. A latere si costituisce un fondo a capitale pubblico e privato con due miliardi di disponibilità che investe solo nelle aggregazioni di piccole imprese. Le linee di credito della T-holding sono garantite dall'accesso al credito diretto al fondo di garanzia. Se le banche desiderano investire nella T-holding, esse beneficiano di un trattamento fiscale di favore. La T-holding può contare su agevolazioni fiscali derivate dalla norma delle aggregazioni, che però vanno rafforzate con la rivalutazione gratuita dei cespiti, senza tetti. Grazie a questo schema operativo, aziende traballanti si uniscono e possono superare in scioltezza un passaggio molto duro.